Cala'n Calderer, ora ci troviamo in un angolo straordinario!
Situato a est di Cala Moragues questo tratto di costa è il confine naturale tra i comuni di Ferreries ed es Mercadal, quindi una metà della spiaggia appartiene a ciascuno di questi comuni.
È una spiaggia vergine, solitaria, tranquilla, senza alcun tipo di servizio, ma la prima con la sabbia dopo Pilar. Con pochissime persone, è racchiuso tra i Penyes de Son Ermità, un'area naturale di particolare interesse (ANEI) sulla costa nord di Minorca, fa parte anche della riserva marina come Ets Alocs e Cala Moragues.
È un luogo ideale per lo snorkeling e un po' più complicato per l'ancoraggio se si arriva via mare. Il suo fondo di roccia e ciottoli lo rende un luogo particolare ma ideale per chi ama godere e praticare questo hobby / sport.
L'accesso via terra a questa spiaggia isolata è complicato e difficile. Dobbiamo dirigerci verso la biforcazione di Son Ermità. In questo luogo dovete parcheggiare il vostro veicolo (ricordate sempre che dovete parcheggiare in zone dove non sarete disturbati) e proseguire il viaggio a piedi lungo il sentiero sulla destra. Da questo "parcheggio" alla spiaggia di Cala'n Calderer c'è una distanza di circa 2 o 3 km. Ci si può arrivare anche attraverso il Camí de Cavalls. A destra della cala c'è il sentiero che porta alla prossima cala (Cala Barril, poco più di 1 km) e di cui parleremo nel prossimo blog.
Questa spiaggia unica nel suo genere, sebbene sia più protetta delle precedenti, è anche a spese di tutti i venti del nord, Mestral, Tamuntana e Gregal.
Se venite con noi a Ca s'Arader - www.casarader.com - saremo lieti di raccontarvi di più su questa spiaggia solitaria dove, se decidete di andare, potrete sdraiarvi sulla sua folta sabbia e godervi le acque trasparenti e pulite come al solito in tutta questa zona settentrionale.
Pedro Pons Casasnovas
Ca s'Arader prende il nome dai falegnami artigiani di Minorca, che utilizzavano il legno d'ulivo selvatico autoctono per realizzare tutti i tipi di attrezzi per la campagna. In passato, questo commercio era essenziale per l'economia dell'isola e si tramandava di padre in figlio. Oggi, i pochi aratori rimasti si dedicano, tra gli altri elementi, alla realizzazione di barriere, tavoli, panche o sgabelli.